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Didaskàlikos

III. La divisione della filosofia nelle sue parti

1. La ricerca del filosofo, secondo Platone, sembra esplicarsi in tre direzioni: nella contemplazione dell'essere, nel compiere belle azioni, nello studio del discorso. Si dice teoretica la conoscenza dell'essere, pratica quella che riguarda le cose da compiersi, dialettica quella che riguarda il discorso.

2. Si divide, quest'ultima, nella divisione, nella definizione, [nell'analisi], nell'induzione e nella sillogistica, la quale, a sua volta, può essere divisa nell'apodittica, che riguarda il sillogismo necessario, nella epicheirematica, che riguarda il sillogismo basato sull'opinione, e, per terzo, nella retorica, che riguarda l'entitema, che è detto sillogismo non compiuto; da ultimo nei sofismi. Tutto ciò non è, per il filosofo, preferibile, ma pure è necessario,

3. Della pratica, una parte si occupa dei costumi degli uomini, un'altra della amministrazione della casa, un'altra ancora della città e della sua salvaguardia; di queste parti, la prima è chiamata etica, la seconda economia, le terza politica.

4. Della teoretica, la parte che si occupa delle cause immobili, e prime e di tutte le cose divine, è detta teologia; quella che riguarda il movimento degli astri, le loro rivoluzioni e il loro periodico ritornare, la costituzione di questo mondo, è detta fisica; quella che indaga per mezzo della geometria e delle altre consimili discipline, è detta matematica.

5. Questa è la divisione della filosofia e la definizione delle sue parti. Bisogna ora parlare, in primo luogo della dialettica, esponendo quanto è detto da Platone, e, anzitutto, del criterio.

 


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