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Didaskàlikos

XXVIII. Il fine dell'uomo: l'assimilazione a Dio

1. Platone, come conseguenza di tutte queste cose, pone come fine l'assimilarsi a Dio per quanto è possibile; questa dottrina è trattata in vari modi. Talora infatti dice che l'assimilarsi a Dio è l'essere saggi, giusti e santi, come nel Teeteto; per ciò bisogna anche cercare di fuggire di qui verso l'alto, quanto più presto possibile; la fuga è infatti l'assimilarsi a Dio per quanto possibile. L'assimilarsi è il divenire giusto e santo con il pensiero, talora soltanto l'essere giusto come nell'ultimo libro della Repubblica: non sarà mai infatti ignorato dagli dei colui che desideri divenire giusto e curando la virtù, per quanto possibile all'uomo, voglia assimilarsi a Dio.

2. Nel Fedone, poi, dice che l'assimilarsi a Dio è divenire nello stesso tempo temperanti e giusti, in questo modo pressappoco: dunque saranno i più felici e fortunati e andranno nei luoghi migliori, coloro che praticarono la virtù comune e propria del buon cittadino, quella che chiamiamo temperanza e giustizia.

3. Talora dice che il fine è assimilarsi a Dio, talaltra che è il seguirlo, come quando afferma: "Dio secondo l'antica tradizione, principio e fine" etc. Talaltra dice entrambe le cose, come quando afferma: "L'anima che segue Dio e che si assimila a lui" etc. Il bene è il principio di ciò che conviene fare ed anche questo è detto venire da Dio; dunque il fine che consegue al principio, è l'assimilarsi al Dio, al Dio celeste evidentemente e non, per Zeus, a quello sopraceleste, il quale non ha virtù, ma è di essa migliore; per questo si può ben dire che l'infelicità è una cattiva disposizione della divinità interiore, la felicità una buona disposizione.

4. Potremo giungere a divenire simili a Dio, se avremo una natura adatta, dei costumi, un'educazione e una vita secondo la legge e soprattutto useremo la ragione, l'insegnamento e la tradizione delle dottrine, così da tenerci lontani dalla maggioranza delle cose umane e da essere sempre intenti alle cose intelligibili. Se si vuole essere iniziati alle conoscenze più alte, la preparazione e la purificazione del demone che è in noi dovranno avvenire tramite la musica, l'aritmetica, l'astronomia e la geometria e dovremo occuparci anche del corpo con la ginnastica, la quale addestra e ben dispone i corpi alla guerra e alla pace.

 


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