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Indice
Didaskàlikos

I. Definizione della filosofia e del filosofo

1. L'esposizione delle principali dottrine di Platone può essere fatta nel modo che segue. La filosofia è desiderio di sapienza o scioglimento e separazione dell'anima dal corpo: mediante essa noi ci volgiamo agli intelligibili e agli enti che esistono veramente; la sapienza è la scienza delle divine e delle umane cose.

2. Il filosofo è colui che trae il proprio nome dalla parola filosofia, come il musico dalla parola musica. Bisogna, in primo luogo, che il filosofo sia ben disposto verso tutte quelle discipline che possono avvicinarlo e condurlo alla conoscenza della sostanza intelligibile, immutabile e immobile; inoltre è necessario che sia amante della verità e non accolga mai il falso; oltre a ciò, deve ancora essere per natura moderato e deve possedere un'innata serenità verso le passioni dell'anima; chi, infatti, aspira alle discipline che riguardano l'essere e a queste volge il suo desiderio, non può avere in pregio i piaceri.

3. Inoltre chi vuole essere filosofo, bisogna che sia di nobile sentire: la piccineria è, infatti, ciò che più ostacola un'anima che deve contemplare le cose divine ed umane. Deve poi essere per natura portato alla giustizia, alla verità, alla libertà e alla temperanza e deve anche avere propensione all'apprendimento e memoria; anche queste qualità, infatti, caratterizzano il filosofo.

4. Queste buone disposizioni naturali, se si incontrano con una retta e conveniente educazione, rendono perfettamente maturi per la virtù, mentre se vengono trascurate, divengono cause di grandi mali. Platone soleva anche dare ad esse lo stesso nome delle virtù, cioè temperanza, fortezza, giustizia.

 


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